Il gioco d'azzardo in Italia è in costante crescita da vent'anni, come evidenziano i dati della raccolta, passata da 25 miliardi di euro nel 2004 a 157 miliardi nel 2024, con un incremento pari al +515% (+6,6% su base annua e +42% dal pre-Covid). L'Italia, a oggi, rappresenta il più grande mercato del gioco in Europa, con una spesa lorda di 23 miliardi. Le entrate fiscali hanno raggiunto gli 11,5 miliardi con un ruolo determinante del gioco fisico che contribuisce insieme all'online per l’1,1% del PIL nazionale. Tuttavia, rimane il problema legato al riordino di questo settore. Sono anni che si parla di una nuova legge a riguardo e ora ci si è dati come scadenza il 29 agosto 2026 per attuarla. Ciò ha conseguente economiche importanti per lo Stato. Serve una legge unica che ponga fine alla miriade di leggi regionale.
Uno studio significativo sulla situazione del gioco in Italia
C'è uno studio che ha messo in evidenza la situazione del gioco in Italia. Parliamo di «Prospettive del settore dei giochi in Italia: fiscalità e interventi regolatori in vista del 2026» realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com). Il documento è stato presentato nel corso di un dibattito. Lo studio ha come scopo quello di sensibilizzare il pubblico sul gioco d'azzardo in Italia e, in particolare, sull'incertezza normativa che regna.
Come è evidenziato nel rapporto, il quadro normativo italiano risulta complesso e aggravato dall’assenza di un testo unico, sostituito da una miriade di leggi regionali. Questa situazione ha finito per creare una disparità regolamentare in tutta Italia. Nonostante ciò il gioco continua a crescere.
Nel 2024, la raccolta è aumentata di oltre 10 miliardi rispetto all’anno precedente. Secondo gli analisti di settore, nel 2025 la raccolta complessiva arriverà a superare i 160 miliardi per l’anno in corso, con una proiezione fino a 200 miliardi entro il 2028. Discorso simile per la spesa lorda. Nel 2024 questa voce ha raggiunto i 23 miliardi di valore, registrando un aumento annuale del 11% e del 18,5% tra il 2019 e il 2024. Questo dato fa dell'Italia il più grande mercato del gioco in Europa.
Della crescita del gioco d'azzardo ha beneficiato anche lo Stato. Tra il 2004 e il 2024 le entrate fiscali sono aumentate del 57,5% passando da 7,3 a 11,5 miliardi di euro. Tuttavia, le ultime rilevazioni indicano una sostanziale stabilizzazione della tendenza del gettito erariale. Il motivo va ricercato nel cosiddetto effetto sostituzione tra il gioco online, in netta crescita dopo il Covid, rispetto al gioco fisico. Il problema è che l'online è tassato con aliquote più basse e questo sta incidendo negativamente sui dati di raccolta soprattutto delle macchine, da cui deriva la maggior parte delle entrate.
I numeri del gioco online e di quello fisico
I dati del gioco online, evidenziati dal rapporto «Prospettive del settore dei giochi in Italia: fiscalità e interventi regolatori in vista del 2026», permettono di avere un quadro ancora più chiaro del settore dell'azzardo in Italia.
Nell'ultimo anno il gioco a distanza ha raggiunto 92 miliardi di raccolta, mentre il gioco fisico si è fermato a 65,3 miliardi. Nonostante ciò, quest'ultimo continua a rappresentare un asset strategico per il Paese. Attualmente l’impatto complessivo del gioco fisico sull’economia italiana vale circa 20,8 miliardi in valore aggiunto e sostiene l’occupazione di 147.000 lavoratori distribuiti in 85.000 punti autorizzati. Secondo i dati del MEF gli apparecchi da intrattenimento AWP e VLT costituiscono il 57% degli introiti statali derivanti dal settore, con una piccola parte (tassa fissa ISI) derivante dai Comma 7.
Come si è già sottolineato, però, esiste un problema legislativo che è ormai decennale. A nulla è servito emanare la Legge Delega (legge 111/2023) che prevede il riordino normativo e fiscale del comparto dei giochi. L'Italia continua a andare a due velocità nel settore dei giochi. Il gioco online ha infatti ottenuto la sua riforma con il Decreto Legislativo 41/2024, ma quello fisico continua a essere sottoposto a leggi frammentate e che finiscono anche per aumentare i casi di contenzioso. La grande difficoltà legata al gioco fisico è proprio quello di trovare un accordo tra Stato, Regioni e Enti Locali sui temi fondamentali, primo tra tutti il distanziometro.
Urge risolvere quanto prima questa incertezza normativa perché sta compromettendo lo sviluppo del settore, basti pensare al rinvio delle gare per le concessioni per i giochi su rete fisica attualmente in proroga (apparecchi da intrattenimento, scommesse e bingo). Riuscire a creare un comparto legislativo unico consentirebbe di rafforzare la competitività del settore e, tutelare maggiormente non solo i giocatori, ma gli stessi esercenti.
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